RE: 28-06-2025-The future of crypto blogging-Contest-U&B n.33 [EN]-[IT]

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Guarda, amico mio, ti dirò che all'attirare troppi utenti (non dico alla pari di Fessibuk, ma pure a livelli molto, ma molto più ridimensionati), scommetto il collo (senza alcun timore di perderlo) che governo e fisco inizieranno rispettivamente a legiferare e attenzionare a livelli da rendere di fatto impossibile la partecipazione (di conseguenza, i proprietari si vedrebbero ben presto obbligati a chiudere bottega). Il ban nelle Filippine, proprio le Filippine, dovrebbe farci riflettere. Se già oggi non è possibile prelevare niente se non hai una p. IVA aperta (e infatti una nostra collega mi ha confessato che è costretta a fare riferimento alla p.IVA di un familiare quando si trova in power down), figuriamoci domani. In Italia ci sono già progetti di legge che obbligherebbero (una volta convertiti in legge) ad aprire p. IVA unicamente per la presenza online sia pure sui social non paganti e sui blog e forum non paganti, come il mio forum arrotondiamo (il che purtroppo obbligherebbe sia me che il mio co-amministratore a chiuderlo, figuriamoci poi, che nemmeno sono residente in Italia, che casino dovere aprire p. IVA italiana e dovrebbero farlo pure i miei utenti). Davanti a chiari di luna del genere mi sa che facciamo prima a contentarci dello stato degli atti.
!BEER



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Effettivamente sarà una persecuzione, appena le cose gireranno bene… si farà vivo il FISCO con la sua falce !BBH

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Non mi ricordo più quale utente o amministratore ha rilevato che già ci troviamo nel bel mezzo di una guerra monetaria tra cripto-friends, governi, fisco e magari pure banche centrali. Diciamo che dovremo perennemente studiarcene una più del diavolo perchè si tratta di tre poteri troppo forti per essere combattuti con le stesse armi. Un'idea (che però non credo attuabile) starebbe in dex (inclusa hive-engine) che introducessero tool per la vendita diretta da cripto a FIAT e prelievo di quest'ultima su paypal (ok, paypal comporta l'obbligo di mittenti affinchè depositi il denaro inviato e qui allora sarebbe necessario l'accordo dei proprietari della piattaforma in stile defunto guadagna.net). Davanti a un'operazione del genere, trattandosi di previ magheggi via dex, per almeno qualche tempo dovrebbe funzionare (fino a quando i governi di turno non scovino la maniera di mettere i bastoni tra le ruote anche lì e allora bisognerà inventarsi qualche altro spunto). Nel mio paese s'era pure avuta l'idea (che sul momento non ebbe seguito, ma di questo passo non vorrei che prima o poi si facesse, specie se l'UE dovesse adottare una misura del genere) di obbligare a portare in dichiarazione dei redditi ciascun indirizzo alfanumerico delle criptomonete detenute in qualunque non-custodial (ma dalle mie parti ne sarebbe seguita la vendita in massa di criptovalute e il non volerne più sapere un bel nulla di queste ultime da parte della popolazione, con il conseguente fallimento delle CEX nazionali, a questo punto). Ok, bisognerebbe inventarsi qualcosa di ancora più furbo allora, ma innanzi tutto la fattibilità è subordinata al totale anonimato qui sopra (compresi parenti tutti). Ma qui si torna al punto di partenza: se hive (e parenti) diventa popolare, i governi potrebbero imporre ai proprietari di esigere il KYC agli iscritti (del quale comunque è già girata voce in capo alle new entry) e qui sarebbe davvero THE END...
!BBER

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