A hot summer - 2nd episode (Un'estate bollente - 2° puntata) - Eng-Ita

"Now what the fuck does she want, this ball of a woman, every time she has something to say, every time there is something wrong, unbearable, I would gladly kick her ass, even just for fun...", thought Michele as he climbed up the stairs with her to get to her apartment, there was also the lift not working, to crown the shitty day that was ahead, an incredible sultriness shared everything making the dialogue with her interlocutor even more difficult. ..

Having entered that lady's apartment, the pleasant surprise of the air conditioning, a smile escaped Michele, the woman turned instinctively and hastened to justify herself by expressing her pleasure at the pleasant climate, she was very suspicious and distrustful, that lady, put even a vague awe of the man, who didn't feel completely at ease when he interacted with her, but it was work, nothing more than work, so he steeled himself and tried to concentrate on his request, even if the woman's ass caught her gaze was like a magnet, the iron, despite not being a beautiful woman, had its own very particular charm, and Michele was particularly sensitive to this fact, so he had lingered a little too long on the central curves of Paola (the name of the lady ) who was, in a certain sense, pinched in the act by her...

"But what is he doing, that he's really looking at my bottom?", thought Paola as she turned towards him for the umpteenth time, but she put that idea aside, I thought it had been a pure coincidence, even if, deep down, the thing she didn't mind that much, she hadn't had intimate contact with a man for several years, Michele wasn't beautiful but physically he was quite good-looking, in his rough ways there was probably also a bit of kindness hidden, vaguely lulled by those considerations, he opened the door of one of the terraces of his apartment to point out the irregular pruning, according to him, of a perimeter hedge...

Once on the terrace, Paola indicated the point where there was an irregularity, which consisted of a non-linear pruning progress, Michele leaned out to see the precise point, but again stopped his gaze on Paola's rear for a moment too long , who noticed it again, and let it slip...

"Excuse me, but what are you doing..."

Michele felt like a child caught with his hand in the cookie jar, he was a fundamentally shy person, he felt the heat spreading across his face, perhaps he was even blushing, the idea of ​​simply telling the truth, possibly paying the consequences, crossed his mind. ..

"Forgive me, but I was looking at your butt again, the dress you are wearing fits very well and highlights it nicely, I'm sorry for having caused you embarrassment, I'm an idiot..."

The sentence disoriented, just for a moment, the woman, who initially remained perplexed and undecided about what to do, chose the path of indifference, or rather, of not replying, because Michele's words had provoked a profound reaction, she had felt, in a certain sense, desired and gratified by the man's words, what she didn't know exactly was how to manage the continuation of that speech, both as regards the sentence and as regards the topic of the hedge, moreover not he had a great desire to insist on that reasoning...

"But, looking more closely at the hedge, maybe if you really want to give it a little trim over there, near the corner, you are free to do so, but honestly I probably had the wrong impression, at first glance, so I would say that your work can everything goes well, let's go back and I'll give you the key to the closet that you asked for..."

"Maybe I'll check it again, actually seeing it from this perspective it's not exactly symmetrical..."

Paola's gaze became more softened, it wasn't the usual dry and sharp one, nothing particularly saccharine but certainly friendly...

"No, really, it could be fine as it is, at least near the corner, but you also have a moment of time left, otherwise it's already fine as it is, don't worry, here's the key..."

Continues...

Versione Italiana

"E adesso che cazzo vorrà, questa palla di donna, ogni volta ha qualcosa da ridire, ogni volta c'è qualcosa che non va, insopportabile, le farei volentieri il culo, anche solamente per sfizio...", pensava Michele mentre saliva le scale insieme a lei per arrivare al suo appartamento, c'era pure l'ascensore non funzionante, a coronare la giornata di merda che si stava prospettando, un'afa incredibile condiva il tutto rendendo ancora più difficile il dialogo con la sua interlocutrice...

Entrati nell'appartamento di quella signora, la piacevole sorpresa dell'aria climatizzata, sfuggì un sorriso a Michele, la donna si girò istintivamente e si affrettò a giustificarsi manifestando il piacere per il clima gradevole, era molto sospettosa e diffidente, quella signora, metteva pure una vaga soggezione all'uomo, che non si sentiva completamente a suo agio quando interagiva con lei, ma era lavoro, nulla più di lavoro, per cui si fece forza e provò a concentrarsi sulla sua richiesta, anche se il culo della donna catturò il suo sguardo come una calamita il ferro, pur non essendo una bellissima donna, aveva un suo fascino tutto particolare, e Michele era particolarmente sensibile a questo fatto, per cui aveva indugiato quel tantino di troppo sulle curve centrali di Paola (il nome della signora) che si fece, in un certo senso, pizzicare sul fatto da lei...

"Ma cosa fa, che mi stia guardando davvero il sedere?", pensò Paola mentre si girava per l'ennesima volta verso lui, ma accantonò quell'idea, ritenevo che fosse stato un puro caso, anche se, sotto sotto, la cosa non le dispiaceva più di tanto, da diversi anni non aveva contatti intimi con un uomo, Michele non era bellissimo ma fisicamente era piuttosto prestante, nei suoi modi rudi di fare era probabilmente nascosta anche un po' di gentilezza, vagamente cullata su quelle considerazioni, aprì la porta di uno dei terrazzi del suo appartamento per fargli notare la potatura irregolare, a detta sua, di una siepe perimetrale...

Giunti sul terrazzo, Paola indicò il punto in cui c'era un'irregolarità, che consisteva in un andamento della potatura non lineare, Michele si sporse per vedere il punto preciso, ma nuovamente fermò quell'attimo di troppo lo sguardo sul posteriore di Paola, che se ne accorse nuovamente, e si fece sfuggire...

"Scusi, ma cosa sta facendo..."

Michele si sentì come un bambino preso con le mani nella marmellata, era una persona fondamentalmente timida, avvertì del calore diffuso in viso, forse era pure arrossito, gli passò per la testa l'idea di dire semplicemente la verità, pagandole eventualmente le conseguenze...

"Mi perdoni, ma stavo nuovamente guardando il suo sedere, il vestito che indossa cade molto bene e lo evidenzia piacevolmente, mi dispiace di averle creato imbarazzo, sono un cretino..."

La frase disorientò, giusto un attimo, la donna, che rimase inizialmente perplessa e indecisa sul da farsi, scelse la strada dell'indifferenza, anzi, della mancata replica, perché le parole di Michele avevano provocato una reazione in profondità, si era sentita, in un certo senso, desiderata e gratificata dalle parole dell'uomo, quello che non sapeva esattamente era come gestire il seguito di quel discorso, sia per quanto riguardava la frase, sia per quello che concerneva l'argomento della siepe, oltretutto non aveva una grande voglia di insistere su quel ragionamento...

"Ma, guardando meglio la siepe, magari se proprio proprio vuole dare una spuntatina laggiù, vicino all'angolo, è libero di farlo, ma sinceramente avevo probabilmente avuto un'impressione sbagliata, a prima vista, per cui direi che il suo lavoro può andare bene così, rientriamo che le consegno la chiave dello sgabuzzino che mi aveva richiesto..."

"Magari la ricontrollo meglio, in effetti vedendola da questa prospettiva non è proprio simmetrica..."

Lo sguardo di Paola si fece più addolcito, non era il solito secco e tagliente, nulla di particolarmente smielato ma sicuramente amichevole...

"No, davvero, può andare bene così com'è, al limite vicino all'angolo, ma anche le rimane un attimo di tempo, altrimenti è già a posto così com'è, stia pur tranquillo, eccole la chiave..."

Continua...